Gaia Cammarota
Una delle tante ricchezze della Biblioteca Palatina sono i 35 preziosi manoscritti realizzati tra il V e il XVIII secolo, tra cui le storie della guerra del Peloponneso di Tucidideo e versioni antichissime del Vangelo, che sono stati resi disponibili e liberamente consultabili nel portale “Internet Culturale”, piattaforma in cui vengono pubblicati cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane.
I manoscritti appartengono a due fondi principali: il fondo Palatino, raccolta privata dei duchi Borbone di Parma, e il fondo Parmense, il quale costituisce la memoria storica della biblioteca fin dalla sua istituzione. Essa raccoglie tutte le acquisizioni effettuate dal 1761 al 1774 da Paolo Maria Paciudi, direttore di quella che all’epoca si chiamava Reale Biblioteca, e da Giovanni Bernardo De Rossi, professore universitario di lingue orientali, religioso e bibliografo presente nella struttura fino al 1816, quando la biblioteca fu ceduta alla città di Parma.
Grazie a scansioni di alta qualità ora si potrà beneficiare di questi tesori a una distanza molto ravvicinata, tanto da poter godere di dettagli che l’occhio umano altrimenti farebbe fatica a cogliere; ogni singolo testo può essere infatti visualizzato, girato, ingrandito, rimpicciolito. La pubblicazione online è frutto di un accurato e attento lavoro scientifico durato negli anni, Massimo Magnani, professore di Lingua e Letteratura Greca all’Università di Parma rappresenta il responsabile scientifico e curatore dei convegni tenuti nel novembre 2019; il tutto accompagnato da una grande sostegno economico-culturale reso possibile da due grandi partner parmigiani: la Chiesi Farmaceutici e Dallara Group.
“Una nuova apertura al mondo”, così l’ha definita il direttore del Complesso Museale della Pilotta, la cultura che irrompe e arriva nella casa di tutti e a portata di qualsiasi persona grazie ad un “click” online. Una notizia che rompe quell’idea della cultura elitistica, come se dovesse essere rinchiusa in una fortezza per essere salvaguardata dagli occhi indiscreti delle persone comuni; una notizia che crea una nuova immagine della Pilotta, non più quell’immensa struttura con grandi scaloni rivestita da un alone di silenzio quasi inquietante, ma un complesso che si apre a nuovi e vecchi visitatori. Un evento quindi che interessa ed entusiasma appassionati e non, che avvicina alla citta non solo i cittadini locali ma anche coloro che non vivono nei dintorni, con la possibilità di far conoscere Parma e le sue pregevoli miniature.